

Vino Montepulciano
La terra Toscana a tavola non delude mai sia che si parli di cibo che del buon vino. Tra Lampredotto e Ribollita ecco spuntare il vino Montepulciano; una delle etichette più rinomate della Toscana, ma anche una delle più conosciute. Diverse le case vinicole che nel passare degli anni si sono cimentate nella produzione di questo vino corposo e perfetto per accompagnare piatti di carne; ma anche una degustazione di formaggi.
In fondo il binomio Montepulciano/vino di qualità nel mondo vinicolo è veramente una certezza, per questo oggi si soffermeremo sul vino di Montepulciano e scopriremo cosa lo rende così speciale al palato degli esperti.
Montepulciano e l’amore per il vino
Moltepulciano occupe la zona nord-est della Toscana, un lembo di terra che si caratterizza per la presenza di un notevole patrimonio storico ed artistico. Il centro abitato si caratterizza per un’architettura rimasta inalterata dal lontano 1580; periodo storico in cui l’arte e l’architettura era veramente in fermento e si puntava alla bellezza in ogni aspetto.
Ad ogni modo Montepulciano non si contraddistingue solo per questo, ma anche per la sua capacità di produrre un vino veramente ottimo ed unico nel suo genere. La storia della città si sovrappone a quella del suo vino, tanto che proprio della zona è il caratteristico kulix, una tazza da vino trovata in un tomba etrusca situati nei pressi del paese toscano.
Ma questo è solo l’inizio di una storia centenaria che si contraddistingue per la sua qualità e la sua unicità.
Un po’ di storia
Quindi la storia d’amore tra Montepulciano e il vino inizierebbe già nell’epoca etrusca quando venivano disegnati giochi tra Bacco e le sue ancelle in cui il vino era il protagonista. Livio invece nei suo scritti avrebbe affermato che l’invasione dei Galli in Italia, sarebbe dovuta proprio alla presenza del buon vino.
Ma in realtà il documento che si riferisce per la prima volta a questa bevanda sarebbe ancora più antico. Sembra infatti che risalirebbe addirittura al 789 data di un documento in cui il chierico Arnipert offre alla Chiesa di san Silvestro situata a Lincianiano sull’Amata un piccolo appezzamento di terra coltivata a villa, sito nel castello di Policiano.
Altre ricerche hanno invece portato alla luce n documento di metà 1300 in cui vengono stabilite le regole generali per la commercializzazione e l’esportazione del vino di Montepulciano.
Non sono poi mancati omaggi da parte di poeti e letterati nei confronti di questo nettare che sembra essere quasi divino e che prima di prendere il nome di Rosso Nobile di Montepulciano aveva come denominazione Rosso Scelto di Montepulciano, apprezzato nei secoli da persone comuni e letterati.
Sembra che anche il re Guglielmo III era innamorato di questo vino. Tanto che in un suo viaggio del 1669 ne fece una vera e propria scorta da portare al suo popolo in Inghilterra. Il successo di questo vino continua per altri due secoli. Quando nel 1873 ad un’esposizione avvenuta a Vienna, l’enologo del re di Inghilterra emette un severo giudizio sul vino presentato. Sembra che non solo era presente all’esposizione un solo campione di questo prodotto, ma la qualità non fosse neanche delle migliori.
Il 1900
Dopo quell’evento sfortunato, il vino Montepulciano sembra qualcosa legato a una storia ormai antica e passata; che non può più vedere la luce dei fasti di un tempo. Invece ben presto ci si ricrede e nella mostra mercato di Siena del 1933, quando la Cantina Fanetti presenta un vino rosso pregiato che è stato in grado di raccogliere dei grandi consensi.
Da qui ecco la rinascita della produzione Montepulciano vino. Molte le aziende vinicole che ricominciano a presentare nelle loro etichette dei vini di Montepulciano, tanto che solo 4 anni dopo viene fondata una cantina sociale per dare lustro anche alle cantine di dimensioni minori. Inizialmente la maggiorate del vino prodotto era il Chianti, i minor misura il Montepulciano vino. Oggi la piccola cantina è diventata una cooperativa e raccoglie in se la maggior parte della produzione del vino Nobile imbottigliato.
La produzione ha poi continuato a crescere e negli anni ’70 sono molte le aziende che sono entrate sul mercato.
Vino di Montepulciano riconosciuto come DOCG
Nel 1980 finalmente una nuova vita per il nostro Montepulciano vino rosso. Innanzitutto il Rosso di Montepulciano conquista l’istituzione DOC e si affianca al Nobile di Montepulciano. I due vini si differenziano tra loro solo per quel che riguarda la resa che i vitigni hanno per ogni ettaro di coltivazione.
I singoli produttori in base alla resa, al terreno e ai decorsi climatici hanno la possibilità di indirizzare la loro produzione verso un’etichetta o un’altra, ma nulla toglie alla qualità del rosso che è possibile gustare a tavola.
Un vino legato al territorio che è stato in grado di assicurarsi la denominazione DOCG segno della qualità e dell’autenticità del prodotto. Insomma una vera e propria sicurezza per gli appassionati.
Cantina Molisana e Montepulciano del Molise
Anche in materia di Vino rosso di Montepulciano la Cantina Molisana non delude, offrendo un ottimo Montepulciano, l’Indovino Rosso della Cantina Salvatore. Un prodotto con un ottimo rapporto qualità/prezzo e si presenta come il fiore all’occhiello del basso Molise.
Il vino lascia profumi di frutti rossi, si tratta si un liquido particolarmente pieno e rotonda, che inonda il palato e lo appaga con il suo sapore.
La denominazione è: Terre degli osci IGT Rosso; coltivato sui terreni di San Martino in Pensilis e prodotto dalla cantina Salvatore esattamente come accennato in precedenza. Quindi i vitigni da cui si ricava sono al 100% di Montepulciano, Un rosso intensi con la sua gradazione alcolica del 13%.
Tenuto a macerare almeno 10 giorni sulle bucce, all’interno di serbatoi d’acciaio inox a una temperatura che resta costantemente controllata. Prima dell’imbottigliamento passa 8 mesi all’interno di vasche d’acciaio.
Le caratteristiche
Il vino Montepulciano si caratterizza per un colore particolarmente intenso e i profumi che inebriano l’olfatto, grazie a un netto sentore di frutti rossi. Proprio per le sue caratteristiche spesso quella del Montepulciano è stata utilizzata come uva da taglio, per dare un aspetto migliore ai vini, a volte unita ad altre uve come ad esempio il Sangiovese (anche lei in grado di dar vita a un vino veramente ottimo e dal prezzo alla portata di tutti).
Il contenuto di polifineli e la gradazione alcolica fanno in modo che il vino non debba essere consumato nell’immediato e che dia il meglio anche dopo anni di maturazione, grazie anche alla sua acidità e il tenore alcolico.
Questo particolare vino, che come detto viene prodotto da diverse cantine non assume sempre lo stesso sapore ed aspetto. In genere però si incontrano vini equilibrati e piacevoli, semplici da bere soprattutto se associati a un buon pasto a base di carne. ma capitano volte in cui ci si imbatte in vini più strutturati e dal sapore più intenso.
Degustiamolo insieme
Come i grandi sommelier avventuriamoci in una degustazione di questo vino dalle mille sfaccettature ed in grado di sorprendere tutti coloro che lo gustano.
Il vino Montepulciano è senza dubbio una bevanda di corpo che si presta molto bene sia all’invecchiamento nel tempo che all’affinamento in botti di legno. In genere ti consigliamo di procedere all’apertura delle bottiglia di questo vino almeno un’ora prima rispetto al momento della degustazione, Questo ti sarà molto utile per far decantare il vino per riuscire ad apprezzarne tutte le note organolettiche. Se la bottiglia è di annata, consigliamo di stapparla qualche ora prima.
Per la degustazione utilizza un calice ampio che permetta al vino di ossigenare e rilasciare i profumi.
La temperatura a cui il vino dovrebbe essere conservato e degustato è tra i 18 e i 20 gradi.