Oggi abbiamo deciso di parlarti del vino bianco, un prodotto di eccellenza italiana. L’Italia grazie al suo territorio e alla passione che ancora arde nel cuore dei viticoltori, può vantare una selezioni di vini bianchi di tutto rispetto. Non sono poche le etichette di spicco nel panorama nazionale; prodotti talmente apprezzati che ogni anno vedono un fatturato di milioni di euro per l’esportazione in paesi anche oltreoceano.
Diciamolo chiaramente, il vino è una di quelle chicche che mai possono mancare in una cena. Quante volte ti è capitato di essere invitato da amici e conoscenti e decidere di omaggiare i padroni di casa proprio con una buona bottiglia di vino? Scommetto non poche. Questo a simbolo di quanto il vino faccia parte della cultura italiana e delle radici di ognuno di noi.
Ma quello che vogliamo fare oggi è parlare del vino bianco; conoscere la sua storia e soprattutto quali sono le etichette consigliate agli appassionati.
Come si ottiene il vino bianco
Il vino bianco ha una storia che vanta millenni di vita, una bevanda alcolica che non solo ha segnato la storia di un’intera nazione, ma anche l’economia; considerando le enormi possibilità offerte per la vendita.
Un prodotto che ha visto la sua massima esposizione in Europa, America e Oceania; un po’ meno in Africa e Asia dove hanno messo lo zampino la religione e le condizioni climatiche. Ma come si ottiene questa bevanda? Il vino bianco si ottiene dalla fermentazione alcolica del mosto e dell’uva a bacca bianca. Detto così sembrerebbe che tutti i vini bianchi sono uguali; invece non è esatto considerando che sul sapore finale vanno a incidere diversi fattori tra cui la quantità di zucchero presenti nel vino che può essere o meno eliminato durante la fermentazione.
I vitigni da cui si ottiene il vino bianco presentano uve di colore verde o giallo, alcuni di essi sono molto conosciuti come l’uva Chardonnay e Sauvignon; mentre ci sono uve meno conosciute come il Tokaji e lo Sherry le quali, vengono utilizzate solo come uve di elaborazione e non primarie.
Non sono pochi i tipi di vino bianco in commercio, ma sicuramente quello secco è il più comune, dal sapore che può essere più acidulo o più aromatico; con l’aggiunta di anidride carbonica oppure no.
Un po’ di storia
Il vino bianco è stato reso famoso da artisti in varie materie; si parla di scrittori, poeti, ma anche pittori e cabarettisti, non di rado utilizzato come bevanda da aperitivo; ma questo non vuol dire che non sia ottimo per un intero pasto.
Comune l’abbinamento al pesce, ma non sempre questo si rivela esatto, l’ascesa al successo di questa bevanda alcolica sembra affondare le sue radici addirittura nella Mesopotamia; in cui non sono mancati ritrovamenti di tavole in cui si parlava proprio del vino.
Nell’Antica Greciail vino era considerato come una delle bevande degli dei in particolare era noto come la bevanda di Dioniso, il dio della fertilità, della vegetazione e della vite stesse. Legenda narra che fu proprio lui ad insegnare agli uomini le tecniche di vinificazione; non mancavano, infatti, feste in suo onore in cui proprio il vino era il protagonista.
Nell’Antica Roma era una bevanda di lusso e le donne non potevano berne. A quei tempi le quantità prodotte erano molto esigue; almeno fino a quando l’Impero Romano non si espanse. Nel Medioevo invece, il vino ebbe un forte arresto nella produzione, per poi risorgere agli albori del Cristianesimo quando la viticoltura fu affidata agli uomini di chiesa. Tutto ciò fino a Carlo Magno, quando di iniziò a dedicare al vino una grossa fetta di commercio per vie marine.
Tutto questo per arrivare ad oggi dove il mercato del vino continua a vedere la sua ascesa costante.
Vinificazione
Quindi come accennato in precedenza il vino bianco si ottiene dalle uve bianche ma anche da quelle nere che presentano però polpa bianca. Dopo la vendemmia si procede con la pigiatura e infine la fermentazione all’interno di vasche. Ma vediamo nello specifico come avviene questo processo.
La raccolta
A seconda della tipologia di vino che si vuole ottenere, la raccolta avviene a una maturità dell’uva differente, ad esempio, i vini dolci prendono vita dalla vendemmia di uve particolarmente mature, perchè solo il passare del tempo fa sì che aumenti all’interno del chicco la concentrazione di zucchero.
Le prime uve che vengono raccolte vanno poi ad essere impiegate per i vini più secchi e aciduli.
Ma anche il tipo di vendemmia cambia a seconda del vino che si vuole produrre. Mentre lo Champagne prevede ancora la raccolta manuale, questa procedura sta svanendo per quel che riguarda i vini secchi e quelli dolci, la cui raccolta avviene ad oggi in maniera meccanica.
La raccolta manuale avviene anche per alcuni vini liquorosi.
Trasporto e trattamento delle uve
Dopo la raccolta l’uva deve essere trasportata velocemente al luogo in cui verrà lavorata, sia per evitare di schiacciarla, sia perchè si potrebbe facilmente ossidare con il caldo, cosa che si previene con il raffreddamento ad ossigeno.
Prima di procedere alla spremitura si decide di separare la massa utile alla produzione del vino stesso dagli scarti. Si procede poi alla pigiatura.
N.B. Per poter avere il miglior prodotto possibile, le uve prima della pressatura devono essere maneggiate il meno possibile, per evitare di formare il cappello, quella massa schiumosa di residui solidi che galleggiando in superficie, rende più difficoltose le fasi successive della vinificazione.
Fermentazione
Se credevi che la fermentazione fosse una fase solo dei vini frizzanti, beh ci dispiace deluderti ma non è così. La fermentazione avviene per qualunque tipologia di vino si voglia ottenere. A dire il vero, proprio questa fase va ad influire sul sapore finale e degli aromi del vino. Un vino fermentato in botti di quercia non può essere uguale a uno fermentato nell’acciaio inox.
La fermentazione avviene grazie ai lieviti contenuti naturalmente nell’uva. Quanto dura questa fase? Beh per un vino bianco secco la fermentazione avviene fino a quando non si esauriscono tutti gli zuccheri in esso contenuti.
Nei vini bianchi dolci invece, il processo viene bloccato dall’aggiunta di elementi come l’anidride solforosa, mentre per i vini liquorosi, la fermentazione si arresta in maniera spontanea proprio per l’eccesso di alcol e zucchero.
Vino bianco: il più conosciuto nel mondo
Come accennato in apertura l’Italia è nota per i suoi ottimi vini bianchi. Molte le aziende che sono presenti sul territorio e che ad oggi continua a portare alta la bandiera del vino italiano in tutto il mondo. Aziende grandi, ma anche piccole, che sono in grado di far conoscere una delle eccellenze del loro territorio in molte nazioni in giro per tutto il globo.
Ma ci saranno anche dei vini italiani che sono più conosciuti rispetto ad altri no? Certo:
Pinot bianco: la produzione è tutta italiana, ma le uve vengono importate dalla Francia;
Franciacorta: eccolo il vino italiano più conosciuto nel mondo, ma la sua produzione vede la presenza di di diverse uve, tra cui quella di Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero;
Verdicchio;
Cinque Terre: conosciutissimo anche se il commercio sembra essere riservato a pochi shop specializzati;
Greco di Tufo: uno dei vini bianchi, prodotti nel Sud Italia, apprezzato in tutto il mondo.
Gli abbinamenti gastronomici con il vino bianco
Leggenda narra che il vino bianco deve essere abbinato ai piatti di pesce, ma tu sei sicuro che sia realmente così? In realtà, prima di comprendere gli abbinamenti gastronomici occorre fare alcune specificazioni, come ad esempio capire quali tipi di vino bianco è possibile trovare in commercio:
secco: privo di zuccheri;
dolce: dal basso contenuto alcolico, la fermentazione viene bloccata prima che la percentuale di zucchero scompaia del tutto;
frizzante: un vino bianco che contiene anidride carbonica.
Altro elemento che devi conoscere è che il vino bianco deve essere servito freddo, in particolare tra i 12 e i 14 gradi. Adesso siamo pronti a capire come procedere con gli abbinamenti.
Un vino bianco di qualità non solo può accompagnare i piatti di pesce; ma anche quelli a base di carne bianca e i taglieri di formaggi. Ma il vino bianco, offre il suo meglio con il dessert, vini aromatici per le torte alla frutta, i liquorosi per i dessert a base di crema.
Infine non dimenticare che il vino bianco può essere esso stesso ingrediente di ottimi piatti comuni nella cucina italiano come ad esempio le scaloppine al vino bianco, ma anche una variante delle classiche ciambelline al vino rosso. Ma non mancano poi i piatti di carne e di pesce da sfumare con il vino che viene poi lasciato evaporare per eliminare il tasso alcolico.
Dove acquistare il vino bianco
Ma dove è possibile comprare del buon vino bianco avendo dunque anche la certezza di ciò che si sta acquistando? In realtà non sono poche le possibilità che il mercato moderno offre al cliente. Ma vediamole insieme:
supermercato sotto casa e grandi catene di distribuzione: si fa spesso l’errore di pensare che in supermercati di piccole e grandi dimensioni non sia possibile trovare dei vini di pregio e di qualità. La maggior parte di noi consumatori pensa che ricorrere al supermercato vuol dire affidarsi a un luogo che offre un prodotto mediocre a un prezzo molto basso, un grande errore;
produttore locale: il produttore locale è una garanzia. Andare a prendere il vino da colui che lo vede crescere da quando è un piccolo acino di uva, fino a quando è prodotto finito ed imbottigliato, una vera e propria vittoria;
enoteca: un negozio specializzato in bevande alcoliche. Spesso offre la possibilità di fare un aperitivo a un costo veramente ridotto; in cui il buon vino viene unito a stuzzichini di ogni genere. Il gestore dell’enoteca è colui che saprà guidarti verso l’acquisto che meglio di adatta a ciò che stai cercando;
internet: ti sto vedendo che storci il naso sai? Forse perchè quando si parla di shopping online si pensa sempre ad impersonali siti di e-commerce su cui scegliere i prodotti che in circa 2 giorni sono a casa nostra. Oppure l’idea dell’acquisto online del vino si lega a quelle aziende che a un prezzo stracciassimo ti propongono mille e più bottiglie di vino e regali infiniti. Alt, fermati un attimo, io ti sto parlando di un acquisto online che sia coscienzioso e di seguito vedremo cosa intendiamo con questo.
Commercio online & Cantina Molisana
Il commercio online del vino merita sicuramente un approfondimento ad hoc; considerando lo sviluppo di questa tipologia di commercio negli ultimi anni. Gli italiani e non solo, anzi in realtà non siamo di certo i primi nel farlo, acquistano online. Qualunque cosa, di recente intere spese avvengono grazie all’online, grazie a supermercati di grande distribuzione che mettono a disposizione dei clienti un e-commerce dedicato.
Quindi perchè non acquistare del vino online? Come dici? Hai paura delle fregature? Beh ci sembra più che normale, ma ad oggi poco ragionevole, considerando i controlli che il commercio online ogni giorno supporta per poter essere tra i negozi i migliori.
In sostanza ti sto dicendo che non cambia molto tra il negozio online e quello fisico, a parte forse le parte umana che un po’ va a perdersi.
L’acquisto online ad oggi non è più riservato a pochi intenditori, ma è aperto veramente a tutti; nel rispetto dei tempi tecnici necessari per la ricezione del prodotto. Un esempio di eccellenza nel commercio online dei vini la troviamo in Cantina Molisana. Sul sito dell’azienda un piccolo spaccato dell’amore che viene utilizzato nella produzione dei vini bianchi, ma anche rossi in Molise, una terra dalla mille e più sfaccettature.
Proprio le caratteristiche del Molise hanno permesso a un giovane imprenditore di dare vita a questo progetto che viaggia nell’entroterra di questa regione, con i vini, ma anche molti elementi alimentari come formaggi e affettati che ti permettono di avere a casa tua delle vere e proprie eccellenze.
Il commercio online una bufala? No, in realtà si tratta solo della possibilità di arrivare in tutta Italia senza essere rilegati ai propri confini cittadini o regionali o affidarsi al turismo estivo che poi non sai quanto sia efficace.