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Guida ai vini del MoliseVino bianco frizzante
vino bianco frizzante

Vino bianco frizzante

Ah bella l’estate, la bella stagione e le cenette ai ristoranti in riva al mare. Ma come accompagnare il tutto se non con un bicchiere di buon vino bianco frizzante? L’abbinamento perfetto con i piatti di pesce, ma non solo. Un vino che si contraddistingue per un sapore fresco e leggero; bassa gradazione alcolica e il piacere di sorseggiarlo fresco, quasi ghiacciato, cosa si può chiedere di più? Forse un piatto di crudi a base di ciò che offre il mare? Sì, probabilmente si.

Ma tralasciando il classico prosecco che da anni ormai accompagna molti aperitivi e non solo, qual è il miglior vino frizzante bianco? E soprattutto quali sono gli abbinamenti vincenti a tavola?

Se un po’ l’argomento ti ha incuriosito e vuoi saperne di più, mettiti comodo e continua pure a leggerci, ma tieniti pronto poi a stappare una buona bottiglia di vino bianco frizzante.


Vino bianco frizzante: un po’ di storia

vino bianco frizzante 2

Iniziamo questo viaggio nel vino bianco frizzante cercando di comprendere l’origine di questa bevanda che nel tempo fu considerata quasi misteriosa. Alcuni studi hanno provato infatti che il vino frizzante bianco sembra essere una specialità che si ha solo in Italia; ed in fondo tutto il Mondo ce la invidia e prova anche a copiarcela. 

Inoltre le bollicine che nel bicchiere creano movimento hanno suscitato nel tempo una certa curiosità da parte di artisti e scrittori che non di rado si sono chiesti da cosa derivasse tutto ciò; e non sono mancati esempi in cui il frizzante del vino era attribuito a casi fortuiti, anche se in fondo la fortuna non c’entra un granché.

Il primo a capire come veramente prendesse vita il vino frizzante fu Pasteur nel bel mezzo del 1800; che con le sue ricerche sulla fermentazione chiarì che le bollicine derivano dallo stesso processo in cui i lieviti trasformano gli zuccheri in alcool ed anidride carbonica; e gas che fanno si che compaiono le bollicine.

Il vino bianco frizzante più antico prendeva vita dalla fermentazione spontanea o comunque controllata degli zuccheri all’interno di vin;i che venivano chiusi all’interno di anfore di terracotta chiuse in maniera ermetica. 

La fermentazione nei primi esempi di vino frizzante bianco era unica; mentre successivamente divenne doppia con la rifermentazione che tende a diminuire il numero di bollicine.


Nell’Antica Roma

Sembra che proprio al tempo degli Antichi Romani risalgono una serie di testi sacri in cui risulta chiaro che lo spumante era prodotto già in quegli anni, ovvio che le tecniche utilizzate al tempo non sono le stesse applicate oggi.

I vini con le bollicine sono stati spesso citati dalla famosa Scuola Salernita, nota per la sua formazione scientifica medica. All’interno dei sui testi non mancano esempi in cui si raccomandava di mantenere un utilizzo moderato di vino frizzante. Della stessa epoca molte altre citazione del vino frizzante, la prima arriva dalla Toscana in cui sembra ci fosse la cultura del ringiovanire il vino secco facendolo rifermentare con mosto che viene ottenuto da uve passite.


Il Rinascimento

Nel Rinascimento non si smise di mantenere il gas all’interno delle botti tenute a una temperatura piuttosto bassa durante la fermentazione del vino. Posto il vino all’interno delle bisacce, veniva poi tagliato con il mosto nuovo oppure con un’uva che era stata pigiata in un momento successivo a quella utilizzata per il vino stesso. Questa modalità che permetteva la rifermentazione del vino, portava con se la comparsa delle bollicine, ed ecco dunque il vino frizzante. 

Bacci fu solo uno dei tanti medici che decisero di occuparsi del vino bianco frizzante, ma altri ne seguirono le orme furono Fracastoro e Pisanelli se ci si ferma a coloro che risultavano essere favorevoli al consumo, mentre Conforto lo sconsigliava vivamente.

Ma sempre nel Rinascimento ecco che venne coniato il termine ispumante, che stava ad indicare proprio gli ormai noti vini von le bollicine.


Vino bianco frizzante vs Padre Rodolfo Acquaviva

Padre Rodolfo Acquaviva era un gesuita che resse il collegio presente a Montepulciano. Padre Rodolfo nel suo celebre poemetto Rubri apud Politianos Vini confectio stylo Virgiliano descripta, scrisse in maniera molto minuziosa quale era il percorso che portava alla produzione di un ottimo vino bianco frizzante. Insomma uno scritto dal contenuto molto più scientifico di quello che si potesse immaginare.

P. Rodolfo Acquaviva tratta la vendemmia e consiglia di utilizzare solo quelli che sono ritenuti i grappoli migliori, inoltre di questi dividere la cimatura dal resto del grappolo, prima della pigiatura per riuscire ad andare ad eliminare gli acini d’uva che sembrano essere non maturi e che secondo il gesuita hanno la tendenza a non maturarsi mai.

Prima di pigiare l’uva, questa dovrebbe riposare per almeno 6 giorni.


Dom Perignon

Padre Rodolfo Acquaviva era dello stesso periodo del benedettino Dom Perignon il quale ad oggi nel mondo degli spumanti risulta essere molto conosciuto. Dello Champagne quest’ultimo è stato in grado di perfezionare la rifermentazione in bottiglia dando vita a quello che oggi è il vino bianco frizzante iconico per la Francia in generale.

Cosa unisce le tecnica utilizzata da Padre Rodolfo di Acquaviva con quella di Dom Perignon in Francia? L’utilizzo del mosto dolce, soprattutto nel territorio francese, lo zucchero non era mai utilizzato, considerando il costo alto che esso aveva sul mercato.


Vino bianco frizzante e cibo

vino frizzante bianco

Eccoci qua ai giorni nostri, come hai potuto vedere la storia del tuo amato vino frizzante bianco parte da molto molto lontano e nonostante si abbia la credenza che sia di origine francese, beh hai visto che i dottori italiani già nel Medioevo avevano notato la possibilità di gustare un buon vino bianco frizzante.

Non sono pochi, poi, gli elementi che nel tempo hanno legato una generazione all’altra per far arrivare il vino bianco frizzante fino ai giorni nostri.

Ma si sa, un buon vino non è nulla senza un piatto da degustare.

In genere il vino frizzante bianco è il re egli aperitivi e anche degli antipasti, anche se questo non vuol dire che non possa accompagnare un pasto intero. Il binomio con gli stuzzichini è il più classico e anche il più sfruttato all’interno dei locali più in del momento. Ma ottima è anche l’accoppiata con le ostiche e cruditè di pesce.

Ma se è vero che l’utilizzo per gli aperitivi è quasi naturale, i vini bianchi con le bollicine si sposano alla perfezione anche con i formaggi freschi e a pasta morbida, così come con tutti gli affettati dal sapore delicato, come ad esempio i salumi tipici molisani (scopri quì).

Se ne sconsiglia invece l’accoppiata con dei formaggi particolarmente saporiti e erborinati come ad esempio il gorgonzola.  


Con i vini bianchi

Ma alcune etichette di vino frizzante bianco si uniscono alla perfezione anche ai primi piatti, soprattutto:

  • risotto;
  • sformati;
  • pasta con le zucchine, zucca, calfiore, spinaci, verdura in generale anche se ha un retrogusto amarognolo come il radicchio.

Per quel che riguarda i secondi, il vino bianco frizzante si accompagna alla perfezione alle carni bianche.

E lo so bene, si ha l’errata convinzione che il prosecco debba accompagnare i dolci, beh ti stupirà sapere che in realtà l’accoppiata non è affatto vincente, meglio virare su vini liquorosi, moscati e rossi dolci. Lo so, ti ho sfatato un mito, ma un conto è la scenici del prosecco e dell’apertura di una bottiglia, altro invece è il sapore e i legami che vengono a crearsi.


Vino bianco frizzante da tavola e come servirlo

Alcuni dei vini bianchi frizzanti più conosciuti ed utilizzati sul territorio italiano è possibile citare:

  • Prosecco; 
  • Verduzzo; 
  • Müller-Thurgau; 
  • Moscato; 
  • Zibibbo; 
  • Franciacorta.

Tutti vini che vengono prodotti nel nord Italia fatta eccezione per lo Zibibbo siciliano.

Il vino bianco frizzante è quello che deve essere servito alla temperatura più bassa rispetto a tutti gli altri. La temperatura di servizio giusta sarebbe tra i 6 e gli 8 gradi. Sì, so anche questo, si ha l’abitudine di “sporcare” i vini bianchi per produrre aperitivi con sciroppi o con succhi di frutta. Beh se vuoi veramente gustare il vino bianco frizzante, allora dovresti berlo in assolutezza, servito nel più classico delle flûte che preserva aromi e bollicine.


Come conservare il vino bianco frizzante

vino bianco frizzante per pesce

Conservare il vino frizzante bianco possiamo dirti che è molto pi semplice di quello che si può pensare, anche se non segue le regole di molte altre tipologie di bottiglie.

Innanzitutto il vino con le bollicine deve essere messo al fresco, la bottiglia in posizione orizzontale per evitare che il tappo si secchi e diventi difficile l’apertura. Le bottiglie devono essere poggiate su un piano che sia in grado di assorbire le vibrazioni, a una temperatura costante che va dai 12 ai 14 gradi e soprattutto lontano dalla luce diretta.

Se le tue bottiglie di vino frizzante le riponi in una cantinetta dovrai posizionarle nel ripiano inferiore, perchè in genere anche il più fresco.

 


Vino bianco frizzante e pesce: un mito da sfatare

Come abbiamo visto in precedenza il vino bianco frizzante per pesce sembra non esistere o meglio, si cerca di non abbinarlo a piatti di pesce dal sapore particolarmente forte. Si preferisce abbinare il vino bianco frizzante per pesce crudo come frutti di mare; che soprattutto nelle località marine, vengono serviti come antipasto o come aperitivo. 

Scegliere il vino bianco frizzante per piatti di pesce con condimenti decisi, in genere non è la scelta migliore; anche considerando il gusto delicato del vino stesso.

Proprio per questo motivo ci troviamo qui a sfatare un vero e proprio mito, quello che ci direbbe che il vino rosso non può accompagnare il pesce.

Inaspettatamente proprio il vino rosso può essere ciò che manca a una cena a base di pesce, questo soprattutto quando si presenta poco alcolico e molto fruttato; perchè rimanda a un gusto fresco che sgrassa anche i piatti a base di pesce.


Il pesce permette inaspettatamente ogni abbinamento

Parliamoci chiaramente parlare di vino bianco frizzante per pesce; ma anche fermo è una consuetudine ormai consolidata nel pensiero comune, ma questo non vuol dire che sia la giusta accoppiata. Il pesce non è una pietanza scialba e piatta come molti possono pensare; si tratta di un prodotto particolarmente eclettico che prestandosi a diverse cucine permette anche di giocare molto con gli abbinamenti.

Mentre il pesce azzurro ha un gusto delicato, il tonno così come il salmone ha un sapore molto più deciso; su di questa caratteristica naturale cooperano poi le modalità di cottura e proprio in base a tutto ciò è possibile poi decidere quale sia il vino migliore da abbinare.

Quindi da adesso in poi, prometti di provare anche il vino rosso con il pesce?


Ad ogni pesce il suo vino

vino frizzante bianco 2

Ok ok, hai ragione a volere delle indicazioni più precise. Vediamo un po’… Se vuoi gustare un pesce di acqua dolce allora dovresti scegliere un Verdicchio, un bianco fresco e leggero, così come lo è uno dei vini frizzanti che ti abbiamo indicato in precedenza.

Con i pesci magri come lo spada, il branzino, il nasello, rombo e orata ecco che puoi scegliere un vino rosso che sia però secco, come: Barolo, Brunello, Nobile di Montepulciano, Chianti e Tintilia.

La frittura che è particolarmente sipida, ha il suo connubio perfetto con il vino bianco frizzante secco, anche se con una nota alcolica maggiore.

Per gustare crostacei e molluschi ti consigliamo invece di scegliere i vini bianchi più decisi come può essere ad esempio il Gewurztraminer. Ma se ti cimenti in preparazioni di un pesce in crosta, allora metti da parte il vino frizzante bianco perchè troppo delicato e scegli piuttosto un vino rosato o un vino rosso ma novello come ad esempio il Sangiovese, da degustare anche con i primi piatti come un risotto ai frutti di mare o una linguina allo scoglio. 

Crostacei e tonno grigliato devono essere associati a rossi corposi come ad esempio il Cannonau di Sardegna; ma puoi anche osare con un bianco dall’alta gradazione alcolica.

Insomma adesso ti è chiaro come si degusta un vino bianco frizzante? Presta attenzione agli accoppiamenti e vedrai che mi darai ragione pensando che il vino bianco frizzante per pesce in realtà non esiste e si tratta solo di un costrutto che nasce nella nostra testa e nelle usanze a tavola.

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