

Trebbiano: 4 tipologie diverse
Il Trebbiano un vino che si ricava da un vitigno a bacca bianca che ha viaggiato molto in Italia; e ad oggi sono diverse le terre in cui ha attecchito e viene coltivato per ottenere la bevanda di cui proprio di seguito ti parleremo.
Toscana, Romagna, Abruzzo, Lazio e Umbria sono le sue terre e in termini di estensione viene battuto solo dal Catarrato. In altre parole non è difficile imbattersi in distese di terra coltivate con il Trebbiano; che ogni anno permettono agli estimatori del vino di godere del suo prodotto.
In realtà vedremo come parlare di vitigno Trebbiano non è che sia proprio la cosa giusta; perchè la pianta è riuscita ad adattarsi ai diversi territori a cui con il tempo si è poi legata. Ad ogni modo, per conoscere meglio il Trebbiano non ti resta altro da fare, se non continuare a leggere questo nostro post alla scoperta di un vitigno e di un vino di altissima qualità.
Trebbiano: una piccola presentazione
Il vitigno Trebbiano si distingue per la sua bacca bianca e per la sua capacità di modificarsi e di cambiare a seconda di quello che è il territorio in cui attecchire e credere. Un prodotto particolarmente mutevole; che a seconda del territorio permette al vino di assumere una certa connotazione.
Se il più conosciuto è il Trebbiano d’Abruzzo; ne puoi trovare esempi anche in Toscana, Romagna, Lazio, Umbria. Insomma la cultura del Trebbiano è molto diffusa così tanto che a volte capita di cadere in produzioni fin troppo industriali; che portano sulla tua tavola dei vini piuttosto anonimi, ecco questo sarebbe proprio da evitare.
Tutte le modifiche subite dai vitigni hanno fatto in modo che non si parlasse di Trebbiano in senso stretto; ma piuttosto di una famiglia di vitigni che tendenzialmente danno vita a un vino molto timido, non particolarmente profumato e poco strutturato, ma sicuramente molto acido. Questo è fondamentalmente il motivo per cui spesso le uve vengono utilizzate in associazione ad altri acini per la produzione di vini longevi e con un grande fascino. Grazie soprattutto alla facilità di lavorazione di questa uva molto resistente.
Come detto sono molti i territori su cui la bacca bianca del Trebbiano ha attecchito e su ognuno di essi ha assorbito i sapori del terreno su cui viene coltivato. Ad esempio il Trebbiano di Abruzzo grazie ai terreni rocciosi e alla vicinanza del mare è particolarmente sapido, ma lo vedremo tra poco.
(scopri qui il Trebbiano del Molise)
Un po’ di storia
A noi piace sempre curiosare un po’ nella storia dei vini, perchè da questa è possibile comprendere molte delle caratteristiche che ad oggi li distinguono. Non potevamo certo esimerci dal farlo anche per il Trebbiano.
Anche in merito al Trebbiano ad esprimersi fu Plinio il Vecchio che per primo parla del vinum trebulanum, dei vini che venivano prodotti a Capua. Alcuni invece affermano con assoluta certezza che il Trebbiano abbia origini etrusche. La resa molto alta delle sue uve faceva sì che esso fosse il vino dei legionari.
Con il trascorrere degli anni nacquero una serie di vitigni molto simili tra loro, ma che come detto, prendevano caratteristiche differenti a seconda del territorio in cui penetravano con le loro radici. A dire il vero la diffusione del Trebbiano non si è avuta solo sul territorio italiano, ma anche nelle regioni francese e californiane.
La conoscenza di questa uva si deve sia alla capacità della bacca di adattarsi al territorio ma anche una resa particolarmente alta per un vino che si rivela estremamente leggero, da consumarsi entro un anno dalla vendemmia. Per un vino che per le sue caratteristiche ha conquistato una buona fetta di mercato.
Ah dimenticavo, come detto in genere si crede che l’origine si possa porre nell’età etrusca-romana, ma alcuni credono che la nascita del vitigno si possa segnalare nella Valle Trebbia piacentina o in uno dei paesi che ne ricordano il nome come: Trebbo, Trebbio, Trebbiolo, anche se non è ancora chiaro se sono nati prima questi paesi o il vino….
(scopri qui la Falanghina del Molise)
Il vino Trebbiano: caratteristiche
Ma veniamo a noi, cerchiamo di conoscere questo vino a cui tanto abbiamo accennato e di cui adesso ti vorremmo parlare. Come già detto non è che sia un prodotto che spicca per caratteristiche sensoriali particolari, anzi a volte può sembrare quasi anonimo, ma che grazie alla sua freschezza ha conquistato una buona fetta di mercato come vino fresco e adatto a qualunque evento.
Abbiamo precedentemente affermato che si tratta di un vino alquanto timido che infatti si presenta al naso con un profumo molto delicato, con poca profondità e che rilascia sentori di pera, fiori, mela, acacia e lavanda, oltre ad agrumi e piccole note di miele. Ma ciò che ti stiamo descrivendo vendo è un Trebbiano che in rari casi è in grado di riempire l’olfatto con tutti questi elementi, molto più di frequente si presenta come un vino quasi anonimo.
Per quel che riguarda il sapore, ciò che lo contraddistingue è sicuramente l’acidità, un corpo medio e una sapidità, che come già affermato, dipende molto dal terreno cui le piante vengono coltivate. I minerali e le influenze della presenza o meno di mare e montagna.
Dove viene prodotto il Trebbiano
Compreso dunque il sapore e gli odori di questo vino ovvio che ci viene naturale chiederci dove viene prodotto il Trebbiano. Perchè come già detto questi acini hanno viaggiato in lungo e in largo in tutta Italia e nel loro tragitto sono stati in grado di lasciare la loro impronta in diverse regioni del nostro paese.
Ecco per quale motivo anche solo digitando Trebbiano sul tuo server potrai notare come è possibile trovare quello:
- Romagnolo;
- d’Abruzzo;
- Spoletino;
- Giallo del Lazio e della Toscana, quest’ultimo molto famoso perchè utilizzato per la produzione del vin santo.
Forse se lo conosci ti aspettavi anche di trovare scritto quello di Lugana o di Soave, beh ci dispiace deluderti, ma quello che viene spesso unito alle uve di Garganega è Verdicchio e non Trebbiano, anche se molti credono non sia così.
Le tipologie di vino
Vi abbiamo accennato fino a poche lettere fa, ma forse meritano ognuno il suo approfondimento, anche considerando che proprio come già detto, a seconda della terra in cui viene coltivato il Trebbiano finisce per assumere connotazioni molto differenti tra di loro.
Quindi procediamo andando a conoscere quelle che sono le tipologie di Trebbiano, andandole a conoscerle in maniera approfondita.
Trebbiano giallo
Iniziamo dal Trebbiano giallo quello che come abbiamo detto in precedenza viene prodotto sia nel Lazio che nella Toscana. Il Trebbiano giallo è un vitigno tipico dei Castelli Romani e questo fa si che il vino che ne deriva è particolarmente diffuso soprattutto nella provincia di Roma.
La piante di trebbiano giallo si presentano con una foglia di grandi dimensioni, con forma pentagonale. Il grappolo della pianta ha dimensioni piuttosto grandi e gli acini sono tondi con una buccia molto pruriginosa di colore giallo dorato che spesso si differenzia per la presenza di macchie marroni su di esse.
Spesso il vino Trebbiano giallo viene anche chiamato Tosterello, Trebbiani dei Castelli e di Frascati.
Un prodotto veramente ottimo del Lazio, lo puoi gustare nelle tipiche fraschette.
Trebbiano Romagnolo
Le piante di Trebbiano che si trovano in Romagna hanno origini molte antiche nel tempo e spostandosi lungo il territorio romagnolo, la zona dove se ne trovano il maggior numero di esempi è Ravenna, un po’ minore è la presenza del Trebbiano sui colli emiliani.
In piante di questa zona gli acini si presentano di medie dimensioni esattamente come il grappolo e le foglie. La buccia è pruinosa con una buona consistenza. L’acino si presenta di colore verde, tendente al giallognolo a volte addirittura tendono all’ambrato.
Spesso il Trebbiano Romagnolo viene anche identificato come Trebbiano della Fiamma e Trebbiano di Romagna.
Trebbiano d’Abruzzo
Eccoci qua, lo abbiamo menzionato svariate volte e siamo finalmente arrivati al momento di conoscerlo meglio. Il Trebbiano d’Abruzzo è un vitigno molto antico; delle ricerche lo datano intorno al XVI secolo. Il vitigno in questione lo si trova in tutto il territorio abruzzese ma si diffonde in maniera particolare nelle zone di Pescara, Chieti, l’Aquila e Teramo.
In genere il Trebbiano d’Abruzzo preferisce crescere nelle zone di collina con un’altezza che non supera i 600 metri. Le condizioni climatiche della regione gli permettono poi di esprimere al meglio quelle che sono le sue caratteristiche.
Gli acini di questo vitigno si presentano di grandezza media esattamente come lo sono i grappoli. Spesso lo si trova anche citato come Bombino.
Trebbiano Toscano
Tra i Trebbiani ecco infine quello Toscano; che probabilmente a livello nazionale è il più diffuso e il più coltivato. Che insieme al Trebbiano giallo è prodotto anche in Umbria e nel Lazio.
Anche questa volta la foglia e il grappolo si presentano di grandi dimensioni con l’acino che però non si presenta più tondo, a piuttosto con forma discoidale. La buccia non è molto pruinosa generalmente si presenta di colore giallo-verde o giallo-rosato.
Insomma una grande varietà di piante e di acini, tutti ottimi per la produzione di un vino che deve essere bevuto giovane e soprattutto fresco.
Alla degustazione
Nonostante le diverse tipologie di Trebbiano di cui ti abbiamo fino a questo momento parlato, possiamo anche permetterci di guidarti in una degustazione generale del Trebbiano. Si tratta dunque di un vino bianco che dev’essere servito a una temperatura che va dagli 8 ai 6 gradi più freddi devono essere gli spumanti di Trebbiano.
Per la degustazione bicchiere indicato è sicuramente quello per vino bianco di medie dimensioni in modo tale che possa dare il sentore delle profanazioni che si sprigionano. Ovvio che per gli spumanti sono da favorire le flûte.
Prima di procedere alla degustazione del Trebbiano è il caso di soffermarci un attimo su quello che è il suo aspetto, le sensazioni visive che questo vino offre. In genere il Trebbiano si mostra con un giallo paglierino che può essere più o meno intenso, con riflessi che spesso tendono al verde. In genere se osservi una colorazione più decisa è perche il vino è invecchiato e ha acquisito una maggiore struttura.
Il Trebbiano di qualunque tipologia è generalmente di consistenza media, con dei picchi per quel che riguarda i vini che risultano essere maggiormente strutturati.
All’olfatto invece questo vino ha una complessità media con vaghi sentori di mela gialla e picchi floreali che tendono a ricordare i fiori di campo. Nel caso in cui il vino ha subito l’affinamento in legno allora si potrebbero sentire delle note di vaniglia e addirittura una leggera tostatura.
(scopri qui il Trebbiano Biologico)
Trebbiano e gli abbinamenti
Siamo ormai giunti al termine di questa breve guida su una tipologia di vino che nonostante non sia un prodotto pregiato si è guadagnato le simpatie dei consumatori e anche una buona fetta di mercato. Tutto questo grazie proprio al suo essere un vino semplice, non strutturato, in grado di essere bevuto freddo e per nulla difficile da abbinare a tavola.
Insomma il Trebbiano piace molto e poi in fondo si tratta di un vitigno talmente produttivo che ce n’è veramente per tutto. Inoltre le uve non sono sempre vinificate in purezza, a volte vengono unite ad altre per produrre dei vini anche piuttosto altisonanti; addirittura delle riserve per via dell’essere particolarmente robusta e in grado di affrontare l’invecchiamento anche per anni.
Ad ogni modo, tornando al nostro Trebbiano, come detto deve essere servito freddo e la sua struttura leggera ma buona ne permette l’abbinamento a tavola con non pochi prodotti. Il Trebbiano si abbina in maniera molto elegante ai primi piatti a base di pesce, sia che si tratti di uno spaghetto con le vongole, oppure un risotto alla marinara e perchè no? Anche dei semplicissimi passati di versata.
Ottimo anche per annaffiare secondi piatti di pesce, delle preparazioni al forno, delle carni bianche o anche dei formaggi freschi saporiti. Se disponibile preferisci un bicchiere a tulipano per poter gustare al meglio questo vino.
Potrebbe essere la bottiglia perfetta per ogni tua cena, ma forse fino ad oggi lo avevi un po’ snobbato, beh c’è tempo per recuperare.
(scopri qui il Caciocavallo del Molise)
Ci vediamo al prossimo articolo. Mi raccomando visita il sito www.cantinamolisana.it.