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Cantina Molisana

Guida ai vini del MoliseI vini della regione Molise: i migliori 10 vini molisani
i vini della regione molise

I vini della regione Molise: i migliori 10 vini molisani

Il Molise è sicuramente una terra ricca di sorprese soprattutto quando ci si siede a tavola e si decide di degustare piatti veramente unici e dal sapore inimitabile. Lo stesso succede con i vini. Probabilmente in maniera inaspettata si scopre in questo momento che il Molise è una regione la cui produzione vinicola è veramente notevole.

Oltre a dei canonici e conosciuti vini come il Montepulciano e lo Chardonnay abbiamo anche un vitigno autoctono, nato in questa regione e che negli ultimi anni ha visto la sua riscossa nel mondo vitinicolo italiano, il Tintilia, pianta dalla produzione non eccessiva, che era stata accantonata per uve che assicuravano una resa maggiore. Ma gli amanti del vino molisano hanno deciso di non arrendersi e portarlo nuovamente in auge.

 

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Ma vorremmo evitare di anticiparti troppo in questa che vuole essere una guida sui vini della regione Molise, quindi per il momento ti auguriamo una buona lettura, goditela con il tuo bel calice di vino, molisano.

 

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Viticoltura e Molise

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Se ti è capitato di leggere qua e là qualcosa sulla coltivazione vinicola molisana avrai potuto sicuramente notare come questa pratica affonda le sue radici in epoche molto lontane. Come testimoniano i ritrovamenti la coltivazione delle uve  in Molise risale all’epoca preromana e romana.

Non a caso sembra che i sanniti conoscessero già l’arte della preparazione di bevande fermentate, come il vino, in quanto appresa dai greci e dagli etruschi. Insomma niente di nuovo e niente di estremamente moderno in tale scoperta. Se non fosse per le tecniche attuali utilizzate che sono a dir poco innovative, considerando anche il gran numero di giovani che ha deciso di dedicarsi alla riscoperta della produzione di etichette di eccellenza.

Proprio dopo la conquista del Sannio si decise di ricavare dei terreni che vennero appositamente disboscati e preparati per la coltivazione della vite.

Tra il 700 e l’800 il Molise era il maggior produttore di vini del Regno di Napoli, questo nonostante un periodo in cui si alternarono giorni di estrema fioritura di queste pratiche e momenti in cui subì una netta frenata. Tutto ciò ovviamente anche seguendo la storicità degli eventi che vedevano come protagonista l’intera penisola.

Successivamente a tale periodo, fu una malattia della pianta a fermare di nuovo la cultura vitivinicola del territorio, per vederla rifiorire nel 900. In questo periodo si ebbe l’abbandono delle zone interne, collinari e montuose, per spostarsi verso la costa.

Ad oggi sono circa 7000 gli ettari coltivati a vite, che permettono al Molise non solo di imporsi sulla scena nazionale con alcune etichette DOC, ma anche di bussare al mercato internazionale grazie a delle vere e proprie eccellenze.

 


I vini della regione Molise: alcuni dei più conosciuti

Come promesso andiamo subito al sodo per conoscere quelli che sono i vini della regione Molise. In precedenza abbiamo affermato che nei secoli passati si era vista abbandonare la zona collinare e montuosa per dedicarsi a estensioni di viti della zona marittima.

Ad oggi a viticoltura Molise si divietate equamente tra le piante collinari e quelle montuose, con uve che hanno saputo con il tempo adeguarsi anche a terreni piuttosto difficili. La zona della regione che spicca per quel che riguarda la presenza di piante da vino è sicuramente Campobasso, il capoluogo di provincia. Ma una precisazione dobbiamo farla. I 7000 ettari a cui in precedenza abbiamo accennato si concentrano nelle zone vicine a corsi d’acqua come sono quelle dei fiumi Volturno e Biferno.

I vini della regione che possono essere considerati di eccellenza sono soprattutto i rossi, con il Tintilia e il Montepulciano. Essendo poi una regione di dimensioni ridotte, in genere subisce anche un po’ l’influenza delle regioni confinanti ed ecco che troviamo: Sangiovese, Montepulciano, Aglianico e Ciliegiolo.

Per quel che invece riguarda i bianchi, il posto di onore spetta sicuramente al Trebbiano, seguito poi dal Malvasia e dal Bombino. Infine ci teniamo a precisare che se queste sono le eccellenze del territorio, non mancano di certe alcune influenze internazionali, sia per quel che riguarda i rossi che i bianchi.

 

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I DOC

Soffermiamoci subito su quelli che sono vini DOC di questa zona. I vini che sono riusciti ad acquisire la denominazione DOC in Molise sono:

Promesso che poi li conosceremo in maniera approfondita, giusto il tempo di dirti ancora un paio di cose sui vini della regione Molise.

Propria la conquista della denominazione DOC da parte di alcuni suoi prodotti di punta, il Molise è stato in grado di prendersi lo spazio che meritava sulla scena internazionale, riuscendo anche a conquistare gli scettici che fino a non molti anni fa accorpavano la sua produzione a quelle di regioni confinanti, come ad esempio l’Abruzzo da cui si è distaccata nel 1969 decidendo di divenire regione a se stante.

Insomma un vero e proprio salto di qualità questa DOC che va a differenziarsi dagli IGT che sono comunque vini di tutto rispetto e che vedono all’interno del loro gruppo altre eccellenze come:

Tutto questo a dimostrazione che il Molise è in grado di produrre dei vini che si contraddistinguono per la freschezza e la finezza. Prodotti che forse ad oggi non sono riusciti ancora ad ottenere il riconoscimento meritato per lo meno al di fuori del territorio molisano, in cui invece sono molto apprezzati.

 

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I vini della regione Molise: alcune eccellenze

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Adesso che il nostro excursus su quella che è un po’ la storia dei vini della regione Molise è terminato, vorremmo proprio soffermarci su alcune specialità di questa regione, alcuni di quelli che abbiamo indicato come i DOC delle regione e che hanno permesso proprio al Molise di imporsi anche sul territorio nazionale, senza nessun senso di inferiorità nei confronti di vini italiani più blasonati.

Come detto all’inizio il Molise è una regione che offre molte possibilità, soprattutto per quel che riguarda il buon cibo e il buon vino, peccato però che spesso viene sottovalutata. Non di rado delle sue eccellenze vengono accorpate a produzioni delle regioni confinanti. Probabilmente questo è dovuto anche al suo territorio non particolarmente esteso (seconda regione più piccola d’Italia dopo la Valle D’Aosta) e al suo essere nata come regione autonoma solo di recente (1969).

Ma noi siamo qui non solo per presentarti i vini della regione Molise, ma anche per indicarti quali sono le sue eccellenze e proprio per questo inizieremo da un vitigno autoctono che a noi piace molto e siamo sicuri piacerà anche a te.

 

 

 

(scopri qui il Box Rossi del Molise; in foto)


Il Tintilia: l’autoctono

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Curiosa la storia di questo vitigno che ha dovuto contrastare non poche difficoltà, ma che ad oggi, con la sua denominazione DOC è stato in grado di prendersi l’apprezzamento di buona parte del pubblico sia molisano che italiano.

Si tratta di un vitigno a bacca rossa, che dà il nome al suo omonimo vino con denominazione DOC. La sua introduzione sulle terre molisane risale al 700 sotto la dominazione dei Borboni. In sostanza si tratterebbe di un vitigno di origine spagnola che vide subito nel Molise la sua terra perfetta considerandone il clima mite e la sua innata capacità di adattarsi.

Agli inizi del 700 il Tintilia era uno dei vitigni più coltivati nella regione, soprattutto nella zona collinare. Un’uva in grado di resistere alle muffe e anche di offrire un vino di qualità elevata. Ma, e c’è sempre un ma, l’idillio ben presto finì, semplicemente perchè il Tintilia non è un’uva in grado di produrre grandi quantità di vino e per questo, dopo la Seconda Guerra Mondiale viene accantonato per essere utilizzata solo come uva secondaria.

Questa sua caratteristica non è certo cambiata, ma negli ultimi decenni si è deciso di andare alla riscoperta di questo prodotto da premiare per la qualità. Ed ecco dunque la sua rinascita, la sua capacità di ritrovare un’identità, andando alla conquista di territorio al di fuori della sua regione di origine.

Il vitigno si presenta vigoroso, con grappoli di dimensioni medie e bacche piccole con spesse bucce nero/blu. La resa è ad oggi di 8 tonnellate per ettaro, la maturazione è tardiva con vendemmie che si effettuano tra settembre e ottobre.

 

(scopri qui Embratur – Tintilia del Molise; in foto)


Abbinamenti

Ma prima di passare a un’altra eccellenza della terra Molisana cerchiamo di abbinare il Tintilia. Come già detto si tratta di un vino rosso che va servito a una temperatura di 18/20 gradi. Un vino dal sapore forte, dalla tradizione rustica che si apre e permette di esaltare gli aromi in maniera molto decise. Le sue sono note intense che si abbinano con molti piatti, anche dai sapori decisi.

Solo per citartene alcuni:

  • sughi di carne;
  • selvaggina;
  • carne bianca in umido;
  • formaggi stagionati;
  • piatti a base di tartufo;
  • castrato;
  • capretto;
  • agnello alla griglia;
  • carne rossa.

Possiamo affermare con estrema sicurezza che si tratta di un vino con cui si va sul sicuro.


Biferno

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Altro DOC del Molise è il Biferno. Un vino che si presenta nelle varietà: bianco, rosso o rosato.

Si tratta di uno dei vini d’eccellenza del Molise, la cui produzione si localizza soprattutto nella zona di Campobasso. Un’uva che è stata in grado di adattarsi ai territori collinari, con terreni rocciosi e calcarei e terreni sabbiosi.

Il riconoscimento DOC è arrivato nel 1983. Il Biferno deriva da:

  • Montepulciano;
  • Trebbiano toscano;
  • Aglianico; 
  • altre uve in percentuale non superiore al 5%.

Un vino elegante ed armonico che con i suoi 3 anni di maturazione assume una certa importanza alcolica con i suoi 13 gradi.

La sua area vinicola è nella provincia di Campobasso e si estende per molti ettari, fino quasi a toccare la zona montuosa della regione Molise. Come anticipato in precedenza, questo vino deve il nome al fiume Biferno, il più importante del territorio, la sua produzione risale all’epoca romana, esattamente come descritto da Plinio il Vecchio.

 

(scopri qui Kantharos – Biferno Bianco DOC; in foto)


Abbinamenti

Ovvio che per degustare un buon vino si ha bisogno di conoscere gli abbinamenti giusti. Quindi come abbiamo fatto in precedenza per il Tintilia, vediamo ora questo Biferno a quali piatti di abbina. Questa volta abbiamo il bisogno di suddividere gli abbinamenti in base al colore del vino che se ne ottiene:

  • rosso: un abbinamento quasi scontato del Biferno Rosso è con i piatti a base di carne, ma anche con il pecorino stagionato, la soppressata, la polenta al ragù ed infine alcune paste particolarmente elaborate;
  • bianco: per quel che riguarda i bianchi, il Biferno può essere un vino da aperitivo, ma si abbina bene anche agli antipasti, ai risotti dal sapore delicato, i piatti a base di pesce, i formaggi freschi e anche con la pizza, per chi ad esempio n on ama la birra;
  • rosato: ti stupirai sicuramente nello scoprire che il Biferno rosato si abbina a piatti veramente particolari e dal sapore deciso come i fagioli e la soppressata. Binomi che forse non ci si aspetta ma che invece…. da provare.

I vini della regione Molise: Moscato giallo del Molise

Siamo arrivati all’ultimo vino che ti vorremmo presentare in questa breve guida su quelli che sono i vini della regione Molise. Abbiamo deciso di non dilungarci troppo perchè altrimenti avremmo dovuto chiamare questo post: Enciclopedia dei vini molisani e non ci sembrava il caso di annoiarti così tanto.

Quindi tornano dl nostro moscato giallo del Molise, abbiamo un vino dolce (sai che novità, è un moscato), che si ottiene dall’appassimento delle uve o totale o parziale, che può avvenire o sulla piata oppure in cantine appositamente studiate, che prevedono il controllo di umidità e temperatura.

Tutto il processo di produzione di questi vini, compreso l’imbottigliamento deve avvenire all’interno della regione Molise.

Sembra che l’utilizzo delle uve Moscato risalga agli antichi greci, non discostandosi da quella che è la storia dei vini della regione Molise, sono varie e si definivano ariane, perchè quando giunte a maturazione, la loro dolcezza finiva per attirare un gran numero di api.


Abbinamenti

Chissà per quale motivo il Moscato sembra sempre un vino difficile da abbinare. Ovviamente se ne può degustare un bicchiere con ricette dolci, ma anche con strudel e zelten in grado di esaltarne il sapore. Quasi scontato il binomio con la pasticceria secca, ma anche con le crostate di frutta.

Noi te lo raccomandiamo anche con i formaggi a pasta dura e per gli amanti delle cucine straniere, da provare l’accostamento ai piatti asiatici.


Ci vediamo al prossimo articolo. Mi raccomando visita il sito www.cantinamolisana.it.

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