

Guida al Molise
Questo articolo funge da guida alla nostra fantastica regione Molise: dalla storia del Molise alla geografia, al turismo, alle tradizioni per poi finire poi con la maestosa cucina regionale: leggi la guida al Molise.
Introduzione al Molise
Il termine “Molise”, proviene dai primi feudatari del Contado, che avevano il cognome “De Molisio”. La maggior parte dei terreni molisani, erano compresi nell’antica regione del Sannio, culla della civiltà sannitica.
Tanti prodotti vinicoli molisani prendono il nome da figure sannitiche di un tempo; verrebbe da pensare ai vini della cantina Valtappino piuttosto che ai vini di Cantine D’Uva.
Ad oggi il Molise presenta un territorio in gran parte agricolo che mantiene vive le tradizioni unite anche alla catena agroalimentare sana e genuina che contraddistingue la regione.
Nei prossimi articoli parleremo in maniera più dettagliata del Molise, affrontando argomenti di interesse generale. Sarà un piacere immergersi in una terra bella ed incontaminata ed, in un batter d’occhio, passeremo dal mare alla montagna, dai fiumi ai laghi, dai piccoli borghi ai grandi centri.
Sarà proprio diversificare così tanto che renderà il viaggio, in questa fantastica terra, bello ed emozionante. Un viaggio chiamato Molise.
Guida alla Storia del Molise
Siamo ai tempi del Paleolitico ed in Molise vengono ritrovati gli scheletri dell ”Homo Aeserniensis”, tra i più antichi d’Italia. Come accennato nell’introduzione, nell’età preromana questa regione era abitata da popolazioni di stirpe sannitica. Fu nel Medioevo che dai Longobardi si passò al Contado di Molise.
Lasciò davvero numerose tracce la presenza longobarda, infatti molti centri abitati della regione risalgono proprio a questo periodo.
Spostandoci in epoca moderna, più o meno dal XVI secolo al 1800, il Molise fu aggregato alla Capitanata, staccandosi dalla Terra di Lavoro. Tutto questo durò ben poco e così nel 1806 arrivò la separazione del Contado di Molise dalla Capitanata.
La provincia di Molise raggiunse la quasi totale dimensione dell’attuale regione intorno al 1811. Se volessimo ricordare tutto questo periodo (1221-1806) diversi furono i castelli e le casate costruite.
Oggi, rappresentano luoghi di visite importanti per i diversi turisti che raggiungono la regione, affascinati da arte e storia: il Castello Pandone, Angioino, Pignatelli, Gambatesa, Monforte, Evoli, Svevo, Carafa; tutti ben distribuiti in regione, a partire dal mare fino alla montagna.
Solo nell’800 si ebbe però un grande sviluppo, grazie alla realizzazione di opere infrastrutturali ed alle politiche messe in atto dal Re di Napoli Gioacchino Murat.
Sulla lingua, oggi riscontriamo differenze dialettali provenute dall’epoca del Regno di Napoli ove il territorio molisano era in realtà compreso in quattro giustizierati diversi: il Contado di Molise, l’Abruzzo Citeriore, la Terra di Lavoro e la Capitanata.
Durante il Ventennio fascista, e quindi nel Novecento, in ambito urbanistico ci furono diversi interventi che fecero riscontrare, soprattutto nell’attuale capoluogo di regione, Campobasso, una crescita demografica.
Durante la seconda guerra mondiale, sul territorio molisano ci furono diversi combattimenti, dato che questo veniva attraversato da ben quattro linee difensive tedesche. Fu solo nel dopoguerra che circa il 68% dei molisani, votò per la Monarchia ed alle prime elezione questa regione risultò una roccaforte della Democrazia Cristiana.
Solo nel 1963, grazie ad una disposizione transitoria, la provincia di Campobasso si staccò dalla regione Abruzzi e Molise.
Nacque così una regione autonoma con Campobasso capoluogo di regione. Successivamente nel 1970 una parte del territorio venne scorporato e fu istituita la provincia di Isernia. Da questi dati, possiamo realizzare che il Molise è la ventesima regione d’Italia e soprattutto la più giovane. Una terra ricca di tradizioni e cultura.
Guida alla Geografia del Molise
Questa regione si estende per circa 4.438km quadrati ed ha un territorio montuoso e collinare quasi alla pari (in ordine 55,3% – 44,7%). Tra i monti più importanti troviamo i Monti della Meta e le Mainarde che formano il punto d’incontro della linea di confine tra il Molise, l’Abruzzo e il Lazio.
Ci sono i Monti del Matese, i monti Miletto e ad oriente i Monti dei Frentani che digradano verso il mare con colline non molto ripide e dalle forme arrotondate.
Sono davvero poche le aree pianeggianti e la Bocca di Forlì, o Passo di Rionero segna convenzionalmente il limite geografico tra Italia centrale e Italia meridionale. Troviamo un clima di tipo mediterraneo, soprattutto lungo le coste; gli inverni sono abbastanza freschi e piovosi, mentre le estati sono calde.
Sulla costa, il clima è più mite ed è andando pian piano verso l’interno che le temperature si abbassano notevolmente.
Ci sono diversi fiumi presenti in Molise, ma è il Biferno che nasce, scorre e sfocia interamente nella regione, più precisamente nella provincia di Campobasso. Nasce anche il fiume Volturno, che è il principale fiume dell’Italia meridionale sia per lunghezza che per portata.
Il Lago di Guardialfiera è il più esteso del territorio; non da meno è la presenza di Occhito, un lago che costeggia per diversi chilometri il confine tra Molise e Puglia.
È tra le Mainarde, che sorge il bacino artificiale di Castel San Vincenzo, realizzato alla fine degli anni cinquanta. I laghi naturali sono pochi e ridotti; di carattere stagionale. Troviamo il lago di Campitello Matese, il lago di Carpinone, il lago di Civitanova e Serra del Lago a Colli al Volturno.
La costa
La costa molisana è lunga 36 chilometri ed è bagnata dal mare Adriatico. Montenero di Bisaccia, Petacciato, Termoli e Campomarino sono i quattro centri balneari e di villeggiatura che la compongono.
Una costa che si presenta perlopiù bassa e sabbiosa con alcune fasce pianeggianti, larghe non più di qualche chilometro. Molto importanti, soprattutto nella provincia di Isernia, sono le oasi del WWF ed altri enti importanti.
La fauna è caratterizzata dalla presenza del camoscio appenninico, del capriolo, del cervo, del cinghiale, del daino, della lotra, del lupo appenninico, dell’orso bruno marsicano e della volpe. La fauna aviaria stanziale include il falco pellegrino ed il gheppio.
Guida al Turismo in Molise
Purtroppo ad oggi è la regione italiana con il più basso numero di visitatori, però dal 2000 questo dato ha cominciato a incrementarsi notevolmente. Una regione sempre più visitata visto il suo grande potenziale turistico che soddisfa le esigenze di tutti.
“Puoi guardare avanti a te e vedere il mare, voltarti e goderti lo spettacolo mozzafiato delle montagne…”
queste le parole di Riccardo Desiderio nonché fondatore del brand Cantina Molisana.
Il turismo marittimo è concentrato su Termoli e Campomarino, mentre il turismo di montagna è rivolto alle attività sciistiche presso Campitello Matese e Capracotta. Il turismo artistico e culturale è presente nelle principali città di Campobasso, Isernia e Venafro.
Sono molti i turisti di passaggio verso la Puglia che rimangono attratti dal borgo medievale di Termoli che presenta il Duomo ed il Castello Svevo, estremamente apprezzato da tutti.
Campobasso, il capoluogo di regione, è famosa per esser chiamata “città giardino”, mentre Isernia è conosciuta per la sua cattedrale e per la stupenda Fontana Fraterna. Venafro è città d’arte e storia, mentre Larino è definita “la piccola Roma” dato che custodisce l’Anfiteatro Romano, il Foro e le Terme.
Ad Agnone, invece, arrivano da tutto il mondo per visitare la fabbrica di campane della Fonderia Pontificia Marinelli e per la Ndocciata, un evento dedicato al fuoco.
Vi abbiamo descritto solo alcuni dei luoghi da visitare molisani, ma ogni paese ha un qualcosa di attraente che lo differenzia da tutto il resto. Sempre di più, oggi, tanti visitatori arrivano in Molise per godere della pace e della tranquillità che offre.
Un posto dove poter staccare la spina e godersi il silenzio e la natura, quella vera ed incontaminata come questa regione piccola ed attraente.
Guida alle Tradizioni del Molise
È descritto nello slogan di Cantina Molisana ed in realtà è tutto ciò che ci rappresenta: siamo una “Terra di tradizioni”. Siamo l’essenza della bellezza interiore ed in ogni tradizione è presente un forte attaccamento al territorio. In questa Guida al Molise scopriremo le migliori tradizioni regionali.
In Molise mangiar sano è una priorità, così come bere dell’ottimo vino nei pasti. C’è una cultura dietro ogni tradizione paesana ed oggi è un compito arduo, mantenerle vive e custodite.
Se volessimo parlare di tradizioni culinarie, potremmo citare la Pampanella di San Martino in Pnesilis, piuttosto che il brodetto di pesce di Termoli. La ventricina montenerese ed i formaggi stagionati e non, dell’Alto Molise.
Qui in Molise c’è la tradizione della pasta fatta in casa la Domenica e degli animali allevati nelle proprie stalle. Fare l’orto è un’arte per i molisani e godersi un’insalatona mista è sinonimo di benessere.
La ventricina, la salsiccia ed il capocollo sono insaccati derivati dalla carne di maiale che fatti in casa, generano un prodotto di elevata qualità culinaria. Chi vive nei piccoli centri, ha sicuramente un appezzamento di terra con dei vigneti ed uliveti che cura con passione.
Qui c’è il vino buono e l’olio extravergine di oliva. C’è la Tintilia del Molise, vitigno autoctono quasi scomparso, che il buon molisano ha saputo riportare in vita dandogli una qualità eccelsa.
Se volessimo invece spostarci sulle tradizioni culturali, potremmo scrivere diversi libri. In Molise ogni anno nel periodo natalizio ci sono i Presepi Viventi che rappresentano una rievocazione del passato davvero intensa. Nel presepe di Montenero di Bisaccia la presenza di grotte arenarie rende lo scenario ancor più suggestivo.
In diversi paesi molisani in estate si rievoca la Trebbiatura di una volta, quella fatta a mano e così gli anziani del posto posso ridarsi al duro lavoro e cercare di tornare indietro con gli anni, quando c’erano pochi soldi ma tanti valori. Il carnevale di Larino è tra i più belli d’Italia ed ormai da diversi anni sul palcoscenico nazionale.
La corsa dei carri nei vari paesi come San Martino, Portocannone, Ururi e Chieuti è una tradizione centenaria affinché la squadra vincitrice possa accompagnare il santo in Chiesa. Sono diverse le tradizioni religiose molisane.
Nel pieno dell’inverno in quasi tutti i paesi molisani, specie nell’entroterra ricorre la Festa di Sant’Antonio, ove in ogni piazzetta dei vari paeselli vengono accesi dei fuochi e tra canti e balli si festeggia l’anniversario di un santo, alla portata di tutti.
In Molise scoprire e poter vivere le tradizioni è sicuramente emozionante ed unico.
Guida alla Cucina del Molise
Nel 2003, divenuto DOP, è sicuramente l’olio extravergine, dal sapore intenso e piccante, ad essere il prodotto agroalimentare di punta del Molise. Anche il pane molisano conserva la sua antica manifattura produttiva e sono in tanti a farlo ancora nelle proprie case, con le farine dei grani del loro terreno.
Impossibile però non citare un colosso regionale, come La Molisana; pastificio di fama internazionale, con sede a Campobasso dal 1912.
I cavatelli sono la pasta regina molisana; ogni donna in Molise deve saper fare i cavatelli a mano. Vengono serviti al sugo con carne di maiale specie la Domenica o nelle festività. I latticini ed i formaggi hanno una grande importanza sul territorio.
Sono famosi il caciocavallo di Agnone e quello di Vastogirardi e di Frosolone; la treccia di Santacroce di Magliano le mozzarelle di Bojano e quelle di bufala che sono prodotte solo nel comune di Venafro, marchiate DOP.
In ambito salumi, in Molise vengono prodotti da alcuni insaccati; come la soppressata, il capocollo, la salsiccia e la ventricina; famosa quella di Montenero di Bisaccia (CB). Inoltre dall’Alto Molise proviene circa il 40% della produzione italiana di tartufo bianco, infatti operano a riguardo oltre 4500 raccoglitori.
Sua maestà, la pampanella, è carne di maiale cotta al forno con alcune spezie e abbondante peperoncino rosso sia dolce che piccante.
Seppie, triglie, sogliole, palombo, rospo, panocchie, scorfano, merluzzo e frutti di mare danno vita al brodetto di pesce termolese, molto importante e gustoso. Un gusto particolare dato anche dalla presenza del peperone fresco.
La tradizionale Frittata di Pasqua è tipica della Valle del Volturno, ed è preparata con centinaia di uova unite a prosciutto, formaggio e coratella.
Fra i dolci sono tipiche le ferratelle, la pigna (simile ad un panettone, preparato artigianalmente per la Pasqua), i caragnoli (dolci tipici natalizi), i celli fatti con il mosto d’uva e tanti altri dolci tipici molisani.
Sono diverse le varietà di uva presenti sul territorio molisano e su questo blog, nella guida sul vino, potrete trovare in maniera dettagliata tutto l’amore che i viticoltori molisani mettono all’interno delle loro bottiglie; affinché possano produrre un vino di qualità.