

Guida al Merlot
Questo articolo funge da guida al Merlot, il rinomato vino molisano. Dalla storia del vino Merlot alle sue caratteristiche, zone di produzione ed ai possibili abbinamenti.
Guida al Merlot: la storia
Il suo compagno inseparabile è il Cabernet-Sauvignon, con la quale si integra perfettamente, unendo frutti pieni e precoci del Merlot, ad una maggiore aristocraticità e longevità del Cabernet-Sauvignon.
Una consuetudine nel Bordolese, è quella di aggiungere alla composizione del vino, una percentuale di Cabernet-Franc che, oltre alla sua componente fruttata, dona piacevoli sensazioni erbacee e vegetali. Nella fine dell’Ottocento, precisamente nelle regioni del nord, arriva in Italia, per poi diffondersi anche in Molise.
Soffermandoci in maniera particolare sulla storia di questo vitigno, sembrerebbe che il vino Merlot derivi proprio dal merlo ed in particolare dalla somiglianza del colore delle piume dell’animale con la tinta degli acini del vitigno.
Ci sono altre ipotesi sull’origine del nome del vitigno è la precocità con la quale queste uve maturano e probabilmente le prime ad essere insediate dai merli.
Nel 1875, in Italia, queste uve rientrano tra i vitigni di collezione della Scuola di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. Ogni coltivazione regionale di questo vitigno, possiede una sua particolarità, contraddistinguendo ogni vino in profumi intensi ed eleganti.
Le denominazioni vinificate in Molise sono le seguenti: Molise DOC, Osco IGT e Rotae IGT. Quanto questo vitigno arriva in Molise, i diversi viticultori che se ne innamorano, iniziano pian piano a coltivarlo.
La scoperta di un mondo incredibile dietro questa tipologia di uva, permette alle tante aziende, oggi, di presentare tipologie di bottiglie “Merlot”, da innumerevoli aspetti e sentori.
Infatti, per una realtà vitivinicola molisana è importante avere tra le proprie scelte anche una buona bottiglia di questo vino, che sicuramente va a completare un quadro aziendale, dando anche maggiore autenticità all’azienda stessa.
Guida al Merlot: Caratteristiche del vino
Queste viti hanno bisogno di un terreno ricco, capace di trattenere al suo interno l’acqua, così da scongiurare maturazioni non troppo precoci. La pianta è caratterizzata da foglie pentagonali di medie dimensioni: il grappolo è medio e ha una lunghezza che può variare dai 15 ai 20 centimetri circa.
Gli acini sono di forma sferica, e dal colore blu scuro tendente al nero e con una presenza di una buccia di media consistenza.
I Merlot DOC non possono superare, assolutamente, rese che vanno dai 100 ai 150 quintali di uve per ettaro. Il vino ottenuto dalla vinificazione delle uve Merlot ha un colore rosso rubino, che tende al granato con l’invecchiamento.
Un’altra caratteristica importante di questo vino è il suo profumo fresco, che rimanda a sentori di ribes nero, mirtilli e ciliegie, uniti a note erbacee.
Come tutti i vini rossi, va servito ad una temperatura che oscilla tra i 15 e i 16 gradi centigradi; sui vini invece che hanno subito una fase di invecchiamento di 10 anni ed oltre, il nostro consiglio è di servire il prodotto a qualche grado in più, così da poter esaltarne le caratteristiche organolettiche.
Qui in Molise, viene affinato sei mesi in acciaio, per poi riposare almeno altri sei mesi in bottiglia. Facendo un passo indietro, la macerazione pellicolare dura cinque giorni e viene effettuata ad una temperatura controllata di 22 gradi centigradi.
Zone di produzione del Merlot
Le zone del Triveneto ed in particolare i Colli Orientali del Friuli, sono particolarmente vocati alla produzione del Merlot; però, come ben spiegavamo sul capitolo della “Storia del Merlot”; quest’uvaggio nel corso del tempo riuscì a prendere piede lungo tutta la penisola; ed ancor più interessante fu il fatto che in ogni regione si scoprivano delle caratteristiche importanti e nuove di questo vino.
Infatti, arrivato in Molise, trovò un territorio ben strutturato che si adottò, sin da subito, molto bene con il vitigno; dando vita ad eccellenti vini. Ci troviamo nelle zone del Basso Molise, ed Angelo D’uva, proprietario delle Cantine D’Uva a Larino produce un ottimo Merlot, dal nome “Opico” ovvero “sannita” (popolo dei sanniti). Anche nelle zone di Campomarino troviamo diversi vigneti di Merlot.
Spostandoci nell’entroterra molisano, troviamo un vino delicato, intenso e profumato; ove bisogna farsi trovare pronti per affrontare l’esperienza di una degustazione dal carattere olfattivo delicato e che cambia lungo tutto il percorso. Ci troviamo nei colli di Ripalimosani e l’azienda agricola Vinica, sulle Lame del Sorbo produce il suo Merlot del Molise; morbido ed elegante e con una struttura imponente.
Una fermentazione spontanea, con macerazione in acciaio per circa 25 giorni con i soli lieviti indigeni. Affina in acciaio per un anno ed in bottiglia per 6 mesi.
Sono diverse le aziende molisane che, ormai da anni, coltivano Merlot, spesso unendo questo vino con altri vini, formando ancor più unicità e passione. Stiamo parlando ad esempio del nostro amico viticoltore Livio Palazzo dell’azienda “Principe delle Baccanti”, che nel suo vino rosso “Blanded”, oltre ad un 30% di Cabernet ed un 30% di Negroamaro, c’è un ben 40% di Merlot. Un vino fresco, ed al tempo stesso morbido e tannico: unico nel suo genere.
Rimanendo sempre all’interno della regione, anche nella provincia di Isernia troviamo diversi vitigni di Merlot, ben curati e produttivi.
Guida al Merlot: gli abbinamenti
Trovare un abbinamento a questo vino, non è poi così complicato.
Soffermandoci ai primi piatti, ce ne sarebbero davvero tanti, in cui tutto fila estremamente liscio. Sicuramente la nonna, ci consiglia una pasta al ragù, con un sugo di carni miste. Una Domenica di quelle tranquille e spensierate, mangiando con calma e godendosi gli attimi.
Perfetto da bere anche con le lasagne al forno sia bianche, con carne macinata, carciofi e mozzarella, che rosse, con pomodoro, carne macinata e mozzarella.
Anche la lista dei secondi piatti, si rivela ampia e variegata; partendo dalle carni bianche cotte alla brace, ed arrivando alle carni rosse, cotte al sangue. Perfetto da bere nel giorno di Pasqua, ove in Molise è tradizione mangiare l’agnello alla brace. Delicato da bere con formaggi stagionati dell’Alto Molise ed un buon pecorino.
La Cantina Molisana, consiglia di poter degustare un buon Merlot, anche in aperitivi pranzati o cenati, magari non importanti; sarebbe perfetta la presenza di salumi e insaccati molisani, degli allevamenti nostrani. La buona ventricina montenerese, la pampanella di San Martino, il capocollo ed il salamino molisano sarebbero un’unione perfetta con questo vino, amico di tutti e così richiesto.