

Guida al Cabernet Sauvignon
Questo articolo funge da guida al rinomato vino molisano Cabernet-Sauvignon. Dalla storia del vino Cabernet-Sauvignon alle sue caratteristiche, zone di produzione ed ai possibili abbinamenti.
Guida al Cabernet Sauvignon: la storia
Presente anche nella nostra piccola regione, dando un tocco davvero di classe e completando già i diversi vini che la contraddistinguono.
Indicato anche dal nome, questo vitigno nasce dall’incrocio tra il Cabernet Franc, vitigno a bacca nera, e il Sauvignon, vitigno a bacca bianca. Il Cabernet-Sauvignon è uno dei vitigni protagonisti del famosissimo taglio bordolese, composto inoltre da Merlot, Cabernet Franc e qualche volta in misura minore Petit Verdot.
Viene prodotto in Italia ed anche in Molise, ove ne prendono parte le seguenti denominazioni: Molise DOC, Osco IGT e Rotae IGT.
Soffermiamoci un po’ sulla storia di questo vitigno, che un po’ come le altre tipologie, presenta delle incertezze sulle origini. Infatti alcuni studiosi ritengono che sia originario dell’Epiro ed il nome deriverebbe dal dialetto occitano, Cabornet.
Secondo altri invece, e questa sembrerebbe l’ipotesi più accreditata, già Plinio Il Vecchio nella sua opera Naturalis Historia faceva riferimento alla vitis carbunica, ovvero vite Biturica.
Nomi che derivavano dalla popolazione dei Biturigi che in quegli anni viveva a Nord dei Pirenei. Tuttavia, è nella regione di Bordeaux che ci fu la prima vera coltivazione, estensiva ed intensiva; infatti tutt’oggi questo territorio è definito come il migliore, per questo vitigno.
Nei nostri giorni, viene usato anche per la vinoterapia, in quanto sembra avere molteplici effetti benefici nel trattamento dell’ipertensione dovuti all’ipertensione.
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Guida al Cabernet Sauvignon: le caratteristiche
È un vitigno che si presenta dalle foglie medie, dal grappolo medio-piccolo e dagli acini anch’essi di dimensioni medie; dalla forma rotonda e dalla buccia molto resistente. Il suo colore varia dal blu al nero, con dei riflessi violacei.
I grappoli, sono decisamente ricchi di pruina, una sostanza che li ricopre proteggendoli dai raggi ultravioletti. È un’uva che matura in maniera tardiva; quindi, solitamente, la vendemmia può iniziare l’ultima settimana di Settembre o intorno alla prima metà di Ottobre.
Il vino che deriva da queste uve è intenso nel colore e ricco di tannini e sostanze aromatiche. Sprigiona profumi di bosco; quali i mirtilli, ribes nero e more; una qualità che ritroviamo in questo vino, ovunque sia coltivato. Si presenta deciso e strutturato, ecco perché avvolge la bocca al palato.
I periodi di maturazione più lunghi, sono dovuti alla presenza di un’alta quantità di tannini. L’arrivo del sapore balsamico è dato invece, col trascorrere degli anni, rendendolo ancor più pregiato e fine.
Dai 3 ai 4 anni può variare la longevità, fino a superare in alcuni casi anche i 20 anni. Spesso, questo vino prevede un processo di vinificazione in barriques (botti), grazie alla quale si ottiene un sapore più rotondo per la presenza dei tannini dolci del legno.
A seconda del periodo di macerazione delle bucce, derivano vini leggeri o più carichi; infatti se il mosto resta a contatto con le bucce per poco tempo, avremo un vino abbastanza leggero, al contrario se il processo sarà più lungo (circa 20 giorni) avremo un vino più carico.
Sono piuttosto alcolici i vini derivanti da questo vitigno, in particolare quelli dalle rese contenute e pratiche enologiche adeguate per dar vita a vini di estrema qualità. Una gradazione alcolica più bassa, ovviamente, caratterizzano i vini ordinari e più comuni, dalla qualità inferiore.
Insomma, un vino ricco di caratteristiche importanti, che riesce a soddisfare un ampio raggio di bevitori e che con la sua fama internazionale, dona un tocco di classe ad ogni singola realtà vitivinicola presente in ogni regione, che la produce.
Zone di produzione del Cabernet Sauvignon
Prima di addentrarci nelle zone di coltivazione molisane; è giusto riconoscere l’ampia produzione a livello nazionale di questo vitigno.
Al di fuori dell’Europa, ottime zone di produzione sono sicuramente la California, nella Napa Valley, il Cile, nella Maipo Valley e l’Argentina a Mendoza. In Australia, la regione più famosa per la produzione di Cabernet-Sauvignon è Coonawarra. Ottimi vini vengono prodotti anche in Nuova Zelanda ed in Sudafrica.
In Italia viene prodotto in quasi tutte le regioni; ed il Molise ha unito a questo vino la sua tradizione, accogliendolo in maniera egregia e dando vita a vini per davvero fantastici nell’aspetto e nel sapore. La zona di produzione più riconosciuta in regione, è quella del Basso Molise; proprio vicino alla costa e per lo più nel territorio di Campomarino.
Prendendo in riferimento la Cantina San Zenone, che ne produce diverse tipologie, la nostra regione gode di questo vino internazionale che sicuramente ne alza il livello vitivinicolo. L’enologo Mauro, della cantina di Montenero di Bisaccia, infatti ci spiega come questa varietà riesce a dar vita a vini puri e decisamente originali. Il sistema di allevamento in regione è a guyot e viene messo in bottiglia solo dopo due anni in acciaio.
Sono diverse le aziende che producono questo vino, e la sua produzione è consentita sia nella provincia di Campobasso che in quella di Isernia.
Troviamo la presenza di un ottimo Cabernet-Sauvignon anche a Larino, nell’azienda agricola Cantine D’Uva; che dà a questa tipologia di vino il nome “Gavio”, ovvero un condottiero sannita, che sconfisse i romani alle forche caudine nel 321 a.C.; una giusta riflessione per farvi capire l’importanza di questo prodotto in regione.
Presente anche in altre aziende molisane dell’Alto Molise, questa varietà di uve, nonostante non abbia origini nel nostro territorio, è altamente sentita per i nostri viticultori.
Abbinamenti del Cabernet Sauvignon
Il Cabernet-Sauvignon va servito ad una temperatura di 16/18 gradi, rigorosamente in calici ampi, tipo baloon, in modo tale da permettere una maggiore e perfetta ossigenazione.
Quando pensiamo alle feste natalizie è chiaro associarne il nostro Cabernet-Sauvignon. È perfetto per i grandi pranzi, lunghi e sostanziosi come quelli molisani. Si sposa molto bene con dei primi a base di carne ed i secondi.
La selvaggina, come il cinghiale, il capriolo o il faggiano sono quelle pietanze che esigono il Cabernet-Sauvignon, così come anche le semplici grigliate di maiale.
Infatti, sono proprio i sommelier e gli assaggiatori di vino che considerano questo, un vino delle grandi occasioni. Associato alle feste natalizie, perché trova abbinamento con le tante portate e le varie tipologie di carne arrosto servite in tavola; è anche un ottimo vino estivo, che accompagna alla grande le scampagnate fuori porta.
Verrebbe da pensare ai pic-nic estivi, nei grandissimi prati di Staffoli, immersi nella natura più selvaggia ed incontaminata.
Tornando ai primi, presenta un orgasmo culinario, degustarlo con un risotto al tartufo, quest’ultimo rigorosamente raccolto in Alto Molise. Abbinato alla grande, anche ai formaggi stagionati di Vastogirardi e dell’Alto Molise in generale.
Una lancia a favore del caseificio “Fonte Luna” che produce caciocavalli estremamente buoni e genuini.
Abbiamo, quindi un ampio raggio di abbinamento; e non dimentichiamoci di aprire la bottiglia almeno un’ora prima di degustare il vino. Tempo, che ovviamente si prolunga, se l’invecchiamento è maggiore.