

Falanghina: 5 curiosità che forse non conoscevi ancora
La Falanghina è uno dei vini più importanti di Italia e riconosciuto a livello internazionale. Un vino talmente brioso che ha avuto un gran successo su tutte le tavole non solo italiane ma anche e soprattutto estere portando il vino falanghina ad abitare le credenze di molti altri popoli.
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La falanghina vino per questo motivo e non solo, soprattutto se si parla della versione molisana, negli anni ha ottenuto la famosa etichetta DOC. Un etichetta che sta per vino con Denominazione di Origine Controllata e che per anni ha fatto si che questo vino sia uno dei migliori al mondo.
Un vino bianco che a sua volta comprende diverse tipologie a seconda del vigneto in cui viene prodotto.
Ad oggi, i vigneti che con maggiore forza hanno permesso a tutto il mondo di far conoscere questo importante vino sono soprattutto quelli molisani. Molti vigneti e molte cantine infatti hanno promosso la diffusione di questa tipologia nel mondo.
Un vino da assaporare in ogni occasione, meglio ancora se lo si gusta a cena con amici e parenti. Magari davanti ad un tagliere fatto anch’esso da prodotti tipici molisani come ad esempio i salumi e i formaggi. Insomma, un vino per ogni occasione che riesce poi ad allietare i palati di tutti, anche dei meno esperti in materia di vini.
Leggero e leggermente effervescente, il vino falanghina è un must che non deve mai mancare su nessuna tavola italiana. Ed oggi per voi, vi vogliamo svelare 5 importanti curiosità che forse ancora non conoscevi su questo vino prelibato tipico della regione Molise.
Ma vediamoli insieme nelle righe successive.
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Caratteristiche del vino Falanghina
Prima di passare ad elencare le 5 curiosità che avevamo tenuto da parte per soddisfare le menti degli amanti del vino falanghina, capiamo insieme. quali sono le sue principali caratteristiche.
Partiamo da quelle più evidenti all’occhio umano. Si presenta come un vino dal colore giallo paglierino e dal profumo intenso. Un vino che non ha un origine ben definita dal momento che ogni regione ne produce i suoi vini. Sta di fatto che la produzione italiana più riconosciuta a livello globale spetta proprio al Molise, una regione piccolissima e per molti inesistente che però ha saputo dare i natali a questo vino eccezionale. Qui, con diecimila ettari vitati e mil mila imprenditori, si producono le più elevate quantità di vino falanghina, oltre ovviamente ad altre tipologie di vino.
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La falanghina molisana vive la sua viticoltura nel segno di una consolidata tradizione contadina, che ha saputo trarre i frutti migliori dal ciò che il territorio offriva. Qui infatti, tra montagne e colline è presente infatti il più alto numero di terreni vitati tanto che solo la strada per arrivarci è immersa in tanti altri territorio disseminato di vigneti a perdita d’occhio.
Poi, come detto in precedenza, di falanghine esistono diverse tipologie di vino: Bianco, Spumante, Passito e Vendemmia Tardiva. La Denominazione include anche vigneti, cantine e bottiglie che sono state definite DOC, di origine controllata. Ma non solo. Insomma, un vanto per l’intera regione che ha fatto del falanghina vino un emblema da mostrare con fierezza.
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Prima curiosità sul vino Falanghina
La prima curiosità che oggi vi vogliamo introdurre sul tema di questo vino bianco è quella delle sue origini. Oggi sappiamo che la stragrande maggioranza di questi vitigni a bacca bianca si trova in Molise, ma la sua coltivazione è nata proprio in queste terre? Oppure ha un’origine lontana dal Molise?
Ebbene, devi sapere che le sue origini, non sono poi così lontane da questa terra. Insomma, è una varietà di uva che veniva coltivata già ai tempi dei Romani. Si pensa che il suo nome deriva forse da “falanga”, il palo utilizzato per mantenere i tralci, nel tipico impianto di allevamento dei Campi Flegrei.
Una seconda ipotesi sulla nascita della Falanghina vino fa risalire le sue origini all’antico Falerno. Secondo questa ricostruzione, il suo nome deriva dall’evoluzione del termine “falernino”, il vino degli imperatori. Questo per quanto riguarda la geografia delle sue origini. Ma vediamo ora la sua coltivazione.
Di quest’ultima purtroppo non esistono fonti storiche in merito. La coltivazione della vite nelle provincie molisane ha origini antiche, risalenti probabilmente al II secolo a.C. Mentre, per quanto riguarda le prime notizie su quest’ultimo argomento, queste compaiono per la prima volta solo nei trattati di agricoltura a metà ‘800.
Ma solo nel corso del ‘900 questo vitigno ha trovato la sua piena valorizzazione. Tanto è vero che in questo secolo oltre ai vitigni, iniziano a nascere anche le prime cantine dedite alla vendita del vino Falanghina. Tanto che poi, sempre nel corso di questo secolo, molte bottiglie hanno meritato la famosa etichetta DOC per inneggiare un vero e proprio vanto della cultura italiana.
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Seconda curiosità su questo vino gustosissimo
La seconda curiosità che oggi vogliamo portare a galla sulla falanghina vino è strettamente legato alla sua produzione attuale. Molti ci chiedono infatti, dove si produce la Falanghina? E noi oggi vi vogliamo fornire la risposta che stavate cercando.
Non esiste un solo vitigno dedito alla coltivazione della falanghina. In realtà, devi sapere che questo vino e i vitigni ad esso associato, si adattano a diversi tipi di terreni, ma la qualità viene esaltata nelle zone collinari e predilige climi caldi e asciutti. Per questo motivo, il Molise è una delle regioni che meglio si presta a questo tipo di coltivazione.
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La falanghina inoltre, devi sapere che rappresenta il vitigno prevalente nella base ampelografica di numerosi vini DOC del Molise. L’area di Campobasso ad esempio può essere considerata in Molise come quella zona molisana dove il processo di ammodernamento dei vigneti è stato più intenso e radicale. Di fatto, a ben vedere, la zona di Campobasso è, nel complesso, collinare, che poi degrada a fondovalle.
In questa zona, fatta da sedimenti di arenaria e argilla, il clima è molto mite. Presenta abbastanza piovosità, con inverni più freddi, soprattutto nelle zone alte, ed estati miti. Tutte queste sono così diventate delle caratteristiche climatiche particolarmente favorevoli alla coltivazione della vite. E proprio grazie a questo mix geografico e climatico che oggi possiamo godere delle migliori bottiglie di Falanghina nel mondo.
Come nasce la Falanghina?
Bene, ora passiamo ad un altro argomento che spesso incuriosisce molto i lettori, sia che siano esperti di vini o che siano alle prime armi in questo mondo. Come nasce il vino Falanghina?
In genere, possiamo dire che i vini Falanghina del Molise, sono ottenuti tutti da uve provenienti da vigneti Falanghina che possono contare con una percentuale minima dell’85%. Per la restante parte possono concorrere altri vitigni di altri tipi di uva. Ma i principali sono tutti a bacca bianca non aromatica, idonei alla coltivazione nell’ambito della provincia di Campobasso o delle zone dell’Irpinia. E in questo caso la percentuale da soli o congiuntamente può arrivare fino ad un massimo del 15%. Dunque riassumendo, per ovvi motivi la maggior parte delle uve deve provenire da vitigni Falanghina mentre le restanti da vitigni di altro tipo di uva.
Ora spostiamo per un attimo il focus sulla sua lavorazione e preparazione finale.
Tutte le operazioni che poi portano ad una buona bottiglia di falanghina, devono essere effettuate all’interno del territorio della provincia di Campobasso e nel territorio amministrativo dei comuni compresi per le sottozone.
Nella sua produzione poi è previsto il divieto di ogni aggiunta di mosti concentrati. Da un punto di vista delle tempistiche, il vino non deve essere immesso al consumo prima del 1 giugno dell’anno successivo alla vendemmia.
Per terminare, devi sapere che la falangina tipica del Molise si avvicina molto ad un vero e proprio spumante che viene ottenuto con il metodo della rifermentazione in autoclave, lo Spumante di qualità con il metodo della rifermentazione in bottiglia.
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Quarta curiosità su questo famoso vino
Ora l’argomento inizia ad essere un pò ostico tanto che i meno esperti in materia si chiedono spesso questo dilemma. Come è possibile distinguere una falanghina da un qualsiasi altro tipo di vino ad esso simile?
La risposta più ovvia che ci viene da pensare è quella di conoscere a menadito le caratteristiche di una buona bottiglia di falanghina.
Dunque, devi sapere che la Falanghina di per sé ha un colore giallo, dal paglierino al più intenso, a seconda della tipologia. Quindi già il colore può aiutarvi a far capire che tipo di vino avete sotto i vostri nasi.
Poi ancora, l’odore è fine, floreale e spesso anche fruttato. Il suo sapore è fresco e armonico e, comunque, dipende dalla tipologia di vino ( che vedremo nel prossimo paragrafo). In merito poi all’etichetta, buona parte dei vini Falanghina apportano sempre l’etichetta sulla bottiglia, di Denominazione di Origine, e quindi quasi sempre sulla bottiglia devono essere riportate queste tre importanti lettere: DOC. Ma ricorda, bisogna sempre puntualizzare che mentre per i vini DOCG la fascetta è obbligatoria, per il vini a Denominazione di Origine Controllata, quindi DOC è facoltativa ma la dicitura deve sempre esser visibile.
Questo argomento è talmente importante non solo per permetterci di distinguere la falaghina di qualità e non solo da altri vini. Questo è un argomento su cui anche il consorzio di tutela ha richiesto la fascetta obbligatoria per la DOC che sicuramente aiuta i consumatori nell’identificare facilmente il vino sugli scaffali.
Sempre rimanendo in questo tema, devi sapere inoltre che da un pò di anni, è vietato l’uso di qualificazioni diverse da quelle previste dal disciplinare. Per questo motivo sono anche stati bannati aggettivi quali extra, fine, riserva, scelto, vecchio, selezionato e similari. È possibile trovare indicazioni che si riferiscono a nomi, ragioni sociali, marchi privati. Ma anche il nome della sottozona e deve sempre figurare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie spumante.
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Ultima curiosità su questo famoso vino Molisano
Quali sono invece le diverse tipologie di falanghina? Quante ne esistono e quali sono le principali differenze?
Bene, vediamo insieme anche le diverse sfaccettature di questo vino che ne determinano le diverse tipologie presenti sul mercato.
Partiamo dalla classica bottiglia di falanghina,un Clivia del Molise IGT. Il nome di questa linea deriva da una pianta dai fiori rinomati e dalle grandi tradizioni storiche. Deriva dai vitigni 100% di Falanghina ed ha una gradazione alcolica del 13%. Il suo è un colore giallo paglierino e presenta un sapore sapido, con un’acidità elevata; fresco e di buona piacevolezza.
Un altro tipo di Falanghina è la falanghina spumante. Anche questo vino presenta un colore paglierino, con eventuali riflessi verdolini o dorati. L’odore è floreale, fruttato e fragrante e il sapore è fresco e armonico. Il suo grado alcolico raggiunge gli 11,50%/12% vol., Ottimo per ogni tipo di evento.
Anche se un pò più raro, poi troviamo anche La Falanghina DOP Passito che a sua volta è un vino dolce dal colore giallo dorato, tendente all’ambrato. In questo caso l’odore è intenso e persistente e conta con un grado alcolico di 16,00%/16,50% vol., Questo tipo di falanghina si ottiene da uve sottoposte, in tutto o in parte, sulle piante o dopo la raccolta, all’appassimento.
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Conclusioni finali
Ora che ne sai molto di più sulla Falanghina, non ti resta che scegliere la bottiglia da comprare e la serata sarà subito migliore con a tavola un vino dall’eccellenza italiana.
Come hai potuto notare, le caratteristiche di questo vino falanghina sono molto forti ed evidenti tanto che risulta difficile sbagliare l’acquisto. Ma se nonostante tutto hai ancora dei dubbi, ti guidiamo noi, attraverso il nostro portale a portare a termine l’acquisto della bottiglia più adatta alle tue esigenze.
Il nostro progetto di Cantina Molisana, nasce infatti per aiutare tutti gli utenti, dai più esperti ai meno esperti, a saper scegliere il miglior vino possibile da portare sulle proprie tavole. E tra i tanti vini, non poteva di certo mancare un articolo dedicato ad uno dei vini italiani più conosciuti ed acquistati all’estero, la falanghina appunto.
Dunque, sei pronto ora ad ultimare il tuo acquisto?
Sfogliando le varie sezioni del nostro sito, potrai trovare tutte le indicazioni necessarie su ogni singola bottiglia di vino, dalla falanghina alle tante altre etichette dei vigneti e delle cantine molisane.
L’acquisto a questo punto si ultimerà da solo. A te non resta altro che metterti comodo sul tuo divano e aspettare il o i vini che hai scelto tramite la nostra piattaforma.
Ci vediamo al prossimo articolo. Mi raccomando visita il sito www.cantinamolisana.it.